Last updated on 27 Agosto 2021
Il morbo di Parkinson non è raro. Gli studi dimostrano che si colloca al secondo posto dopo il morbo di Alzheimer. Solo negli Stati Uniti ci sono fino a 60.000 nuove diagnosi ogni anno.
Cos’è il Parkinson
Il morbo di Parkinson è una malattia cronica del sistema nervoso centrale. I sintomi compaiono solo gradualmente e i movimenti del corpo in particolare sono i primi ad essere condizionati. La malattia è caratterizzata da rigidità, tremore agli arti, squilibrio, perdita di controllo muscolare e col tempo il paziente perde la capacità di parlare o addirittura di camminare. Il morbo di Parkinson non è curabile. È noto che i medici propongono ai loro pazienti interventi chirurgici per regolare alcune regioni del cervello e per alleviare i sintomi, la ricerca odierna non ha ancora trovato una cura.
Sintomi del morbo di Parkinson
- Tremore: un tremolio, di solito inizia in un arto, spesso la mano o le dita.
- Cambiamenti del linguaggio: si possono sperimentare difficoltà o cambiamenti di velocità e modalità della parlata.
- Cambiamenti nella scrittura: può diventare difficile scrivere e la scrittura può apparire più piccola del solito.
- Perdita di movimenti automatici: si può avere una minore capacità di eseguire movimenti inconsci come ammiccare, sorridere o muovere le braccia mentre si cammina.
- Movimento rallentato (bradicinesia): nel tempo, il morbo di Parkinson può rallentare il movimento, rendendo le attività più semplici, difficili e dispendiose in termini di energia e tempo.
- Muscoli rigidi: la rigidità muscolare può verificarsi in qualsiasi parte del corpo.
- Postura ed equilibrio compromessi: la postura può diventare chinata o si possono avere problemi con l’equilibrio.
Come il CBD può aiutare nel trattamento del Parkinson?
L’idea del CBD per il trattamento ai sintomi del morbo di Parkinson è ancora nuova per molte persone. Tuttavia, le ultime ricerche scientifiche dimostrano che il CBD può effettivamente trattare alcuni dei sintomi associati al morbo di Parkinson, come disturbi del sonno, psicosi e anche per la rigidità muscolare.
Il CBD viene estratto dalla cannabis e trasformato in un olio. La pianta di canapa ha il Cannabidiolo (CBD) e il Tetraidrocannabinolo (THC) come suoi due componenti principali. L’olio di CBD è estratto da piante di canapa con un’alta concentrazione di Cannabidiolo e una concentrazione molto bassa del suo cugino psicoattivo il THC. Questo è il motivo per cui il CBD è molto efficace nel trattamento di molte malattie, senza però causare alcun effetto psicotropo.
Il sistema endocannabinoide nel nostro corpo risulta essere fondamentale per un suo corretto equilibrio interno. In questo modo si regola l’umore, l’appetito, la temperatura, ecc. I principali recettori dei cannabinoidi che si trovano in tutto il corpo sono chiamati CB1 e CB2. Il CBD, quando si lega a questi recettori, aiuta il cervello a produrre più dopamina, che è nota per inibire i sintomi del morbo di Parkinson.
Uno studio condotto nel 2017 ha dimostrato che il CBD blocca un recettore chiamato GPR6, noto per causare alcuni movimenti alterati in pazienti con Parkinson. Un altro studio ha mostrato risultati positivi e una migliore qualità di vita per i pazienti.
Quali sono i benefici dell’uso del CBD per trattare il morbo di Parkinson?
Il CBD, con il tempo, sta guadagnando popolarità nel mondo del benessere e della salute. Gli scienziati confermano che può essere in grado di aiutare diversi disturbi come il dolore e l’ansia. Alcuni dei benefici dell’uso del CBD per curare il morbo di Parkinson includono: migliorare il sonno, può aiutare a rallentare la cresicta delle cellule tumorali, antinfiammatorio, allevia il dolore, neuroprotettore.
Migliorare il sonno
Secondo uno studio recente, 75-300 mg di CBD si sono dimostrati molto efficaci nel trattamento dei disturbi del sonno, che è un effetto collaterale molto comune del morbo di Parkinson. Quando i pazienti hanno un ciclo del sonno migliorato, questo migliora la loro qualità di vita
Può aiutare a rallentare la cresicta delle cellule tumorali
Vi sono evidenze scientifiche che dimostrano come il CBD abbia la facoltà di rallentare, se non bloccare, la cresita della cellule tumorali. Sebbene gli studi fino ad ora sono stati condotti solo su topi e ratti, gli innumerevoli resoconti di medici ed esperti hanno riportato risultati promettenti. Quanto si tratta di malattie tumorali è essenzile essere seguiti da un medico e il CBD non rappresenta un sostituto di una cura farmacologica.
Antinfiammatorio
Le infiammazioni prolungate nel cervello portano alla perdita di dopamina. Quando il CBD è usato per trattare le infiammazioni cerebrali, la dopamina è aumentata. La ricerca mostra anche che la diminuzione delle infiammazioni rallenta la progressione della malattia.
Allevia il dolore
Il CBD interagisce con i neuroni responsabili della trasmissione del dolore. Questa interazione porta ad una minore attivazione dei recettori di questi neuroni, il che si traduce in una minore percezione del dolore
Neuroprotettore
Il parkinson è una malattia neurodegenerativa. Il CBD agisce in modo significativo come neuroprotettore. Agisce quindi come un potente antiossidante. Si ritiene che lo stress ossidativo sia anche una causa del morbo di Parkinson e il CBD si è dimostrato capace di diminuire l’ossidazione neurale.
Il sistema endocannabinoide e il morbo di parkinson
Il sistema endocannabinoide è un sistema modulante molto importante nel tessuto immunitario, nel sistema endocrino e nelle funzioni cerebrali. Svolge un ruolo importante nel secernere gli ormoni che sono legati alla risposta del corpo allo stress e alle sue funzioni riproduttive. I due importanti recettori di questo sistema sono conosciuti come CB1 e CB2.
Questo sistema è noto per modulare una vasta gamma di funzioni fisiologiche del nostro corpo. Queste includono il controllo motorio, il dolore, l’umore e il comportamento alimentare. Il morbo di Parkinson colpisce la maggior parte di queste funzioni corporee. Ciò significa che colpisce direttamente il sistema endocannabinoide.
Affinché un paziente sia in grado di gestire i sintomi associati al morbo di Parkinson, come la mancanza di funzioni motorie, il dolore, l’interruzione del sonno, ecc., il sistema endocannabinoide dovrebbe sempre funzionare al suo apice, quando questo non avviene, i sintomi si acutizzano. L’uso del CBD aiuta a stimolare i recettori del sistema endocannabinoide, che a sua volta aumenterà la funzionalità e l’equilibrio del corpo.
Come posso usare il CBD nel trattamento del parkinson?
Si potrebbe integrare il CBD nella vita di tutti i giorni per ridurre la sensazione di dolore. Un altro modo di usare il CBD per il vostro recupero è quello di prenderlo dopo una lunga giornata. L’olio CBD può essere usato come crema o lozione. Si potrebbe usare per alleviare il dolore in alcune parti del corpo e per alleviare i nervi.
Qualche goccia di olio CBD può aiutare a controllare i tremori e le scosse, e rallentare i movimenti involontari.
Indipendentemente dal fatto che si utilizzi CBD Oil per la prima volta, o che siate utenti esperti, è importante prendere il dosaggio corretto per il vostro trattamento. Iniziare con una piccola quantità e aumentarla gradualmente secondo i sintomi e le istruzioni del medico.
Le capsule di CBD sono disponibili anche per le persone con il morbo di Parkinson. Ricordate, ognuno è diverso, quindi gli effetti variano da persona a persona, anche se i sintomi sono gli stessi. Quindi iniziate lentamente e osservate come reagisce il vostro corpo all’olio CBD.
Per assumere l’olio CBD per via orale, è consigliato tenerlo sotto la lingua per alcuni secondi prima di deglutire. Un altro modo di assumenre il CBD per via orale è attraverso cibi come le tavolette di cioccolato o le gomme da masticare.
Per maggiori informazioni sul dosaggio del CBD potete cliccare qui.
Finora la ricerca ha compiuto notevoli progressi. Gli scienziati sperano che la causa, sia essa ambientale o generica, possa essere identificata e che il suo impatto sulle funzioni cerebrali sia compreso. Nel frattempo il CBD, come abbiamo visto sopra negli studi citati, può essere un valido aiuto per questa malattia.
salve,sono Sissia,ho 73 anni e ho il parkinson,fino a poco tempo fa solo tremorrigeno,ma da qualche mese anche rigidita’ e sensazione di piiedi incollati a terra.mi piacerebbe cnoscere l’espoerienza e i consigli di parkinsoniani che usano il cbd e che hanno trovato beneficio per i miei problemi.Ringrazio fin da ora chi mi potra’ aiutare a conoscere le possibilita’ di migliorare la vita. in attesa cordialmente saluto.
Salve Sissia! Le lascio il link ad un gruppo facebook sul CBD dove si condividono le proprie esperienze sul CBD. Questo è il link: https://www.facebook.com/groups/385872132009013
Facendo un post nuovo o tra i commenti a post già esistenti, potrà condividere le sue domande. Spero le possa essere utile! Buona giornata 🙂
Fa ridere che per legge bisogna scrivere di consultare il medico per il dosaggio, in realtà non ne capiscono un pippa di cbd dosaggi e erbe varie.prendete la dose che vi sentite perché è soggettiva è necessario che siate voi a sperimentarlo. È fenomenale e immediata sulle “malattie” neurodegenerative
E’ vero che bisogna a volte andare un po’ per tentativi per trovare il dosaggio migliore per sè, ma è giusto parlarne anche col proprio medico che conosce la storia clinica del paziente e magari se non è aggiornato può essere una buona occasione per invitarlo ad approfondire l’argomento 🙂
ciao vorrei provarla con mio padre per vedere se porterebbe benefici,e in una fase molto avanzata di malattia del MDP potrei avere qualche consiglio o testimonianza .
cordiali saluti.
Gentile Michele,
secondo recenti studi hanno dimostrato che il CBD blocca un recettore chiamato GPR6, noto per causare alcuni movimenti alterati in pazienti con Parkinson. Inoltre è riconosciuta una migliore qualità di vita per i pazienti con la malattia in quanto stabilizza l’umore.
Il consiglio è di affidarti a produttori seri che utilizzino solo olio di cbd realizzato al 100% da Canapa biologica(Cannabis Sativa) e a spettro completo per un effetto entourage ottimale. Oltre ada avere certificazioni di laboratorio esterne. Ovviamente il consulto di un medico aggiornato, in casi come questo, è sempre il primo passo. Inoltre potrebbe esserti utile confrontarti con altri utilizzatori di CBD tramite gruppi facebook che appunto promuovono lo scambio di opinioni e esperienze sul CBD: https://www.facebook.com/groups/385872132009013/