Last updated on 22 Luglio 2021
Cos’è il THC?
THC è l’acronimo di Tetraidrocannabinolo, una delle sostanze psicoattive presenti nella pianta di cannabis. È la principale ragione per la quale la marijuana viene considerata uno stupefacente. Il tetraidrocannabinolo è infatti responsabile dell’effetto euforizzante e della sensazione di “sballo”. Questo effetto rilassante è dovuto all’interazione di questo cannabinoide con i recettori presenti nel nostro cervello. Il risultato del consumo di THC è l’alterazione delle capacità cognitive, alterazione della percezione del piacere e della coordinazione. Inoltre aumenta l’appetito stimolando l’ipotalamo, responsabile della sensazione di fame.
Grazie a queste proprietà, il THC risulta estremamente efficace nel trattare la perdita di appetito e la nausea. Questa sostanza è infatti consigliata per i pazienti oncologici che si stanno curando con la chemioterapia. Inoltre l’effetto di questo cannabinoide sul cervello, lo rende perfetto per la cura di mal di testa ed emicranie, depressione, stati d’ ansia e insonnia. É anche usato da pazienti con sclerosi multipla per la riduzione del tremore e del dolore. Tuttavia il THC è illegale per il libero commercio nella maggior parte dei paesi (Italia compresa) e si necessita di una ricetta medica per ottenerlo. CBD e la canapa con basso contenuto di THC sono invece legali e acquistabili senza ricetta medica.
Aumentare le dosi di THC significa aumentare anche la sensazione di “sballo”. C’è infatti il rischio di incorrere in un sovradosaggio. Un dosaggio eccessivo provoca i seguenti sintomi:
- Vomito
- Vertigini
- Paranoia
Cos’è il CBD?
Il cannabidiolo (CBD) è il cannabinoide non psicotropo presente nella Cannabis Sativa. Chi consuma questo principio attivo non sperimenta alcun effetto stupefacente a differenza di chi fa uso di THC. Il cannabidiolo infatti non altera la sensazione della realtà, non ha effetti destabilizzanti sulla mente.
Nel caso in cui si voglia curare il dolore cronico, è consigliato il consumo di un ceppo di canapa ad alto contenuto di CBD; in questo modo non si rischia di inibire la facoltà motorie e psichiche necessarie per effettuare tutte le attività giornaliere. Il CBD combatte il dolore cronico senza provocare effetti collaterali gravi o invalidanti.
Differenze tra THC e CBD
THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo) sono i due principali cannabinoidi entrambi presenti nella cannabis e sono i più conosciuti. Quella che viene comunemente chiamata marijuana, presenta alti livelli ti thc e bassi livelli di cbd. Tuttavia, tra i due principi attivi c’è una grande differenza. La differenza tra thc e cbd sta, anzitutto, nella classificazione del primo come sostanza stupefacente, cosa che invece non appartiene al CBD. Infatti, mentre il THC è la principale componente psicotropa della cannabis e conferisce sensazione di “sballo”, il CBD mantiene gli effetti positivi dei cannabinoidi sul corpo, senza provocare effetti psicoattivi. Il tetraidrocannabinolo interagisce principalmente con i recettori CB1 presenti nel nostro cervello, alterandone le funzioni e causando quindi la sensazione di euforia. Il CBD, al contrario, non produce questo effetto, poiché la sua interazione con i recettori CB2 e CB2 è totalmente differente. La differenza tra thc e cbd sta in una interazione che produce una reazione antinfiammatoria e antidolorifica, ma non psicotropa. Per questo motivo il cannabidiolo ha grossi benefici su corpo e mente, ed è utilizzato come antinfiammatorio, miorilassante e antidepressivo.
Interazione dei cannabinoidi con l’organismo
I due principi attivi della cannabis agiscono in modo differente sul corpo umano. Il THC è responsabile dell’attivazione dei recettori CB1 e CB2, mentre il CBD ha effetti indiretti. Grazie alla facilità con cui questo principio attivo si unisce ai recettori CB1, si ottiene un grosso stimolo che può produrre i seguenti risultati:
- Affaticamento
- Aumento dell’appetito
- Alterazione dei sensi
- Rilassamento
Il principio attivo del cannabidiolo (CBD), al contrario, interagisce con i recettori CB1 in modo indiretto, tramite un processo chiamato modulazione. Per questo motivo il cannabidiolo riesce a stimolare positivamente svariati recettori disposti in tutto l’organismo.
Uso medico-terapeutico
Sia il CBD che il THC presentano svariati benefici e possibilità di utilizzo. Grazie alle loro proprietà distinte, questi cannabinoidi sono utilizzabili in diverse situazioni per trattare disturbi o malattie:
- Antidolorifico
- Antinfiammatorio
- Ansiolitico
- Neuroprotettivo
- Antitumorale
- Anticonvulsivo
- Rilassante muscolare/ per spasmi muscolari
- Stimolante dell’appetito
- Rilassante
- Antiemetico
- Antidolorifico
- Sonnifero
Cos’è l’effetto entourage?
L’effetto entourage si ha quando diverse componenti naturali di una pianta interagiscono con il corpo in modo sinergico, producendo un risultato più efficace rispetto a quando una di queste componenti è utilizzata da sola. L’effetto entourage grazie alla sua sinergia, garantisce un effetto delle componenti moltiplicato rispetto alla somma di tutti gli effetti separati. Le azioni dei componenti mescolate insieme allo stato naturale, garantiscono l’effetto medico terapeutico migliore. Questo fenomeno si rende evidente osservando gli effetti del THC isolato, rispetto agli effetti derivanti da un consumo completo di cannabis.
Come agisce il CBD senza il THC?
Molte persone si chiedono se è possibile consumare CBD senza THC. La risposta è affermativa, ed il risultato strepitoso. Ciò è di fondamentale importanza vista l’illegalità del THC. L’olio di CBD contiene minerali, vitamine, acidi grassi, clorofilla, fibre, proteine e flavonoidi essenziali. Il CBD privo di THC è estremamente efficace nel trattamento di svariati disturbi e malattie. Questo principio attivo estratto dalla pianta di cannabis è usato per trattare malattie che comportano infiammazioni e conseguenti dolori, comprese le patologie mentali come gli stati d’ ansia o la depressione.
THC o CBD? – quale scegliere
Sia il THC che il CBD hanno svariati benefici sulla salute e può risultare decidere quale scegliere. Tuttavia data l’illegalità del consumo di THC in Italia, la scelta non è propriamente possibile.
Il consumo di CBD puro (concentrazione di THC inferiore allo 0,2%) è legale, e può essere utilizzato da tutti vista la mancanza di effetti stupefacenti. Al contrario il THC risulta positivo nei test anti-droga e non risulta essere legale.
Il CBD è meglio del THC?
Non è possibile affermare che il CBD sia migliore del THC. Il consumo di marijuana ha effetti differenti sui singoli individui. La genetica, l’esperienza pregressa con il consumo di droghe e le aspettative personali, possono portare a preferire l’una o l’altra sostanza.
I ricercatori hanno dimostrato che il THC ha un effetto più potente rispetto al CBD. La potenza più bassa de quest’ultimo potrebbe essere proprio la ragione per la quale questo cannabinoide ha minori proprietà terapeutiche.
Nessuna componente della pianta di cannabis può essere catalogata come buona o cattiva in maniera definitiva; la ricerca è appena agli inizi, e si necessitano maggiori studi e risultati. Tuttavia è molto importante notare che il CBD ha davvero pochi ed insignificanti effetti collaterali rispetto ai vantaggi clinico-terapeutici che offre.
Il THC invece presenta molti più effetti collaterali inclusa ansia e paranoia. Il CBD può essere utilizzato per curare disordini psichici ed in questo campo non può essere minimamente paragonato al THC.
Conclusione
Quando i due cannabinoidi vengono usati insieme, possono curare e trattare un maggior numero di disturbi e malattie. Queste sostanze possono sinergicamente curare, ad esempio, la depressione, le emicranie, e l’artrite. Non si può concludere che il CBD sia migliore del THC o viceversa, in quanto hanno proprietà ed effetti diversi. Tuttavia ad oggi il THC risulta ancora illegale nel nostro paese mentre un consumo di CBD puro è possibile e legale.